Docce d'emergenza
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Descrizione Docce d'emergenza
Le docce d’emergenza migliori sono sicuramente quelle che comprendono sia le docce che i lavaocchi, in quanto spesso se uno schizzo ha raggiunto gli occhi è possibile che raggiunga anche altre parti del corpo. Le docce da sole non possono essere, infatti, usate come lava occhi, in quanto il copioso getto d’acqua che viene erogato potrebbe danneggiare l’occhio.
Il flusso dell’acqua delle docce d’emergenza deve essere controllato periodicamente, in quanto l’erogazione ha una durata predefinita, che deve essere mantenuta costante, e che è solitamente di 5-10 minuti. Queste docce, istallate comunemente o a soffito o a pavimento, vengono attivate tramite palette o catene, e, se provviste di interruzione automatica, questa non dovrebbe mai avvenire prima che la doccia abbia erogato una quantità d’acqua corrispondente almeno a 200 litri. La fornitura d’acqua dovrebbe avvenire a circa 114 litri al minuto, con una pressione compresa tra 5 e 1,4 bar.
La temperatura dell’acqua erogata, invece, dovrebbe essere compresa tra i 15 e i 35 gradi, temperature al disotto di questa soglia potrebbero, infatti, provocare uno stato di shock termico.
Anche la distanza a cui devono essere collocate le docce d’emergenza deve seguire dei parametri specifici. Generalmente la distanza necessaria per raggiungere le docce viene stabilita in base al grado di pericolosità dell’eventuale incendio che potrebbe svilupparsi, non deve, in ogni caso, essere superiore ai 30 metri.
Affinché inoltre le docce di emergenza siano di facile accesso è bene che lungo il percorso non siano presenti ostacoli tra la persona vittima di ustioni e le docce, comprese le porte.
La presenza di un sistema di drenaggio dell'acqua annesso alle docce d’emergenza non è indispensabile anche perché la frequenza di utilizzo di questi dispositivi non giustificherebbe l'elevata spesa di installazione prevista per le tubazioni.
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